Il comportamento di ricerca delle informazioni dei medici è di interesse fondamentale per comprendere il percorso della loro continuos medical education (CME). Il medico online ha trovato un terreno ricco di informazioni sia per accrescere il suo bagaglio professionale sia per avere più materiale in supporto delle decisioni cliniche.
La crescente presenza di informazioni mediche disseminate online ha permesso un’accessibilità alla conoscenza nel settore prima impensabile per vari tipi di utilizzatori. Numerosi studi sono stati condotti per comprendere il comportamento di chi usufruisce di queste informazioni, siano essi pazienti, studenti del settore o dottori in medicina.
Cosa soddisfa il bisogno informativo dei medici online?
Di recente si è cercato di capire, con metodi statistici e informatici, quale fossero le caratteristiche di questa ricerca a scopo professionale di informazioni sul web. Mikalef et al. in questo studio propongono un’analisi di un sondaggio effettuato su un campione di medici greci.
L’analisi in questione prende in considerazione tre parametri:
- Fonti Autorevoli (database scientifici, pagine di società mediche, riviste scientifiche generiche o specialistiche online, pagine web di agenzie governative) contro Fonti non Autorevoli (Portali di informazioni mediche, Pagine web di aziende farmaceutiche e di medical device, pagine personali di dottori e portali quali Facebook, Youtube e Wikipedia ). Gli intervistati dal sondaggio hanno attribuito un valore numerico alla frequenza con cui ricorrono a ciascuna di queste fonti.
- Necessità informative sulla cura del paziente, accrescimento della conoscenza o attività di ricerca. In questo caso il valore è assegnato in base al grado di soddisfazione del bisogno informativo.
- Competenze percepite sulla pratica medica: cioè la percezione del risultato dell’apprendimento di queste informazioni applicato al lavoro del medico.
Grazie al programma Smart-PLS i ricercatori hanno individuato le correlazioni tra “information needs” e fonti online dei medici, arrivando alla conclusione che la correlazione positiva fra fonti autorevoli e bisogni informativi soddisfatti è maggiore riguardo alla correlazione con le fonti non autorevoli, anche se il ricorso a fonti non ufficiali rimane in costante aumento.
Fonti non ufficiali: come possono essere migliorate
L’utilizzo di questi strumenti, anche se di limitata credibilità, risiede nella facilità di reperire le informazioni, nell’accesso gratuito ma anche nel design intuitivo che un portale non ufficiale può avere. Quindi il medico online può fare ricorso a una fonte più fruibile, soprattutto quando ha poco tempo per cercare l’informazione. Un’altra ipotesi vede le fonti non ufficiali come un’introduzione a una ricerca mirata in un database.
Purtroppo queste fonti possono spesso presentare errori, come risulta da alcune revisioni di Wikipedia. Oppure essere legate alla reputazione degli autori piuttosto che al rigore scientifico di una fonte ufficiale.
I ricercatori concludono che le fonti non autorevoli devono cercare di guadagnare in percezione di credibilità. I risultati di questo studio possono dare un input sul miglioramento dei metodi di comunicazione di chi gestisce questi portali. Specialmente se i contenuti vengono dal settore privato, per esempio i siti web di aziende farmaceutiche.
Sarebbe importante infatti indirizzare la qualità dei contenuti verso il pubblico medico, cercando di unire i principi della medicina basata sull’evidenza (evidence-based medicine) a un design funzionale e intuitivo per l’utente specializzato. Probabilmente un rafforzamento del tono scientifico rispetto all’intento commerciale aiuterebbe a guadagnare credibilità anche verso gli utenti più esperti e più diffidenti.
Per guadagnare in credibilità infine riteniamo che è sempre più importante una cooperazione fra gli addetti ai contenuti commerciali, ossia le unità di marketing e chi gestisce i contenuti scientifici e la loro “disseminazione”, cioè le figure dei dipartimenti di Medical Affairs e Medical Information.
Fonti:
- Mikalef, P. E. Kourouthanassis, A. G. Pateli. Online information search behaviour of physicians. Health Information & Libraries Journal.7 February 2017.DOI: 10.1111/hir.12170