La disinformazione medica via web è un fenomeno crescente, oggetto di molte discussioni nel mondo scientifico. Mentre in passato la diffusione delle informazioni medico-scientifiche avveniva esclusivamente tramite congressi e pubblicazioni su riviste specializzate, oggi lo scambio di informazioni coinvolge il pubblico generale e manca di un sistema di filtro o regolazione da parte di clinici e accademici esperti. La possibilità di commentare, criticare e argomentare liberamente sul web genera un sovraccarico di informazioni, anche contrastanti fra loro, che rende molto difficile per l’utente medio distinguere le evidenze scientifiche dalla notizie false.
Fact-checking e fact-sharing score: due strumenti per combattere la disinformazione
Data la complessità del processo di disinformazione, per combattere il fenomeno è necessario adottare un sistema multimodale che includa esperti scientifici, provider di piattaforme social e utenti stessi.
Un possibile strumento di controllo è l’introduzione di un sistema di fact-checking. In questo sistema i post di taglio medico-scientifico dovrebbero essere segnalati per una revisione da parte di un esperto del settore (per esempio un professore di immunologia nel caso di post sui vaccini). L’esperto, dopo aver valutato criticamente il post, dovrebbe scrivere una breve risposta che riassuma in modo semplice le evidenze scientifiche disponibili sul tema, corredate dalle opportune citazioni bibliografiche. Il post verrebbe quindi contrassegnato come “Reviewed Content”, per confermare che è stato controllato da un esperto. Data l’immensità del web questo sistema potrebbe essere introdotto solo sulle piattaforme principali ed essere limitato ai post di argomento medico-scientifico che hanno ricevuto un numero sufficiente di commenti/condivisioni/like.
In parallelo, gli stessi utenti potrebbero essere incoraggiati a prestare maggiore attenzione alle informazioni che condividono, attribuendo a ognuna un punteggio, chiamato fact-sharing score, che rifletta il numero di condivisioni di informazioni “Reviewed” e in generale l’attenzione dell’utente nel condividere informazioni verificate.
Sfruttare i social per una comunicazione scientifica proattiva
Oltre ad arginare la diffusione di informazioni errate, è fondamentale sfruttare il potere del web per favorire la comunicazione corretta. Le riviste medico-scientifiche dovrebbero avere un approccio più proattivo, utilizzando i loro profili social per pubblicare contenuti interessanti o per coinvolgere gli utenti in discussioni su temi scientifici. Si potrebbero costruire delle campagne social di educazione sanitaria, magari sfruttando la figura degli influencer, per far comprendere al grande pubblico concetti come il peer-review e l’importanza delle fonti bibliografiche quali indici indiretti di validità scientifica. Infine, è fondamentale che i professionisti medico-scientifici si impegnino in prima persona per educare il pubblico. È necessario identificare dei comunicatori esperti che facciano da punto di riferimento per il pubblico generale e siano in grado di tradurre le complesse idee scientifiche in un formato comprensibile a tutti.
Grazie a queste iniziative si spera nel lungo periodo di crescere un pubblico più colto e più consapevole delle dinamiche scientifiche, che contribuirà per primo a ridurre il fenomeno della disinformazione medica dalla base.