La paternità di un lavoro medico-scientifico è un aspetto fondamentale nella carriera di un ricercatore; non solo è fonte di prestigio e riconoscimento ma ha anche importanti implicazioni accademiche, sociali ed economiche. L’International Committee of Medical Journal Editors definisce come Autore chi ha dato un contributo sostanziale al lavoro, ha scritto o rivisto in maniera critica l’articolo e ne ha approvato la versione finale. Un quarto requisito, recentemente aggiunto, è quello dell’accountability, ovvero dell’assunzione di responsabilità da parte dell’Autore che deve garantire l’accuratezza e l’integrità dell’articolo pubblicato e rispondere a eventuali domande, soprattutto nel caso di sospetto di comportamenti illeciti. Secondo il nuovo requisito ogni autore deve quindi conoscere e comprendere integralmente il lavoro, sapere chi sono i co-autori e confidare nelle loro capacità e integrità scientifica e assumersi la responsabilità pubblica del lavoro.
Il contributo sostanziale: ghost authors e guest authors
Dare un contributo sostanziale significa fornire un apporto intellettuale importante senza il quale una parte o l’intero lavoro non avrebbe potuto essere completato o pubblicato. Tuttavia, definire in maniera precisa quale livello di coinvolgimento costituisca un contributo sostanziale può essere piuttosto complicato, soprattutto nel caso di lavori che coinvolgono molteplici teams.
Alcuni editori hanno sottolineato la necessità di pratiche di authorship più trasparenti per evidenziare i singoli meriti ed evitare che il beneficio globale del lavoro venga diluito tra tutti gli autori. A questo scopo alcune riviste richiedono una dichiarazione sul contributo di ogni autore per quantificare l’apporto individuale. Altre proposte sono i contribution badges – delle targhette con codice colore che identificano quale criterio delle ICMJE venga rispettato da ogni autore – o dei punteggi numerici da attribuire al singolo autore in funzione del suo apporto al lavoro.
Da notare che una problematica ancora presente in questo ambito è quella della ghost authorship e della guest authorship. Secondo un recente sondaggio un terzo degli autori intervistati ha dichiarato di essere stato escluso da un lavoro a cui aveva dato un importante contributo (ghost authorship) o di aver subito pressioni per inserire tra gli autori una persona che non aveva contribuito direttamente al lavoro (guest authorship).
Gerarchia e team-working
L’elenco degli autori è un altro aspetto importante, dato che il riconoscimento maggiore è riservato al primo autore – solitamente la persona che ha dato il maggior contributo al lavoro – e all’ultimo – il cosiddetto garante, che si assume la responsabilità del lavoro dalla fase iniziale fino alla pubblicazione. Considerando il coinvolgimento emotivo delle singole persone e l’importanza attribuita alla posizione di ciascun autore, è importante che l’ordine venga definito all’inizio del lavoro, e rivisto alla fine in funzione dei contributi individuali, in modo da evitare dispute e discussioni.
Definire l’elenco degli autori è diventato sempre più complicato anche a fronte dell’aumento esponenziale del numero di coautori che si osserva sia nella ricerca di base sia in quella medica. Questo fenomeno è in parte dovuto al diffondersi del team-working e all’aumento della complessità della ricerca, ma è in alcuni casi inflazionato dalla divisione di un singolo lavoro in molteplici pubblicazioni per aumentare il tasso di citazione.
Le lineeguida in materia di authorship dovrebbero dunque essere aggiornate per rispondere al trend della collaborazione estesa e delle pubblicazioni di gruppo. L’aumento del numero di autori non solo accresce il rischio di contese, ma rende difficile definire chiaramente i contributi e i meriti individuali, e soprattutto identificare chi è moralmente responsabile in caso di cattiva condotta.
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