Nel mondo della pubblicazione scientifica l’Editor-in-Chief ha il compito cruciale di controllare, identificare e rispondere in modo appropriato alle violazioni dell’etica e dell’integrità della ricerca. Per conoscere meglio ed evitare i diversi tipi di violazione, autori, revisori ed editori possono fare riferimento a linee guida specifiche, quali quelle del COPE (Committee on Publication Ethics). Non conoscere queste norme non giustifica infatti il mancato rispetto dell’etica di pubblicazione.
Il plagio
Una degli esempi più noti di violazione è il plagio, definito come “l’appropriarsi di idee, processi, risultati o parole di un’altra persona senza darle giusto credito”. Per controllare la presenza di plagio gli editori hanno a disposizione software specifici, quali Cross-Check, che analizza la corrispondenza tra frasi e parole di un articolo proposto per la pubblicazione con quelle già presenti in letteratura, fornendo un “report di originalità” del testo.
Quando in un articolo viene rilevato plagio, questo può essere ritirato e l’editore può accompagnare al ritiro una dichiarazione scritta sul caso, o anche informare direttamente della violazione l’istituto di provenienza dell’autore.
L’auto-plagio e la pubblicazione multipla
Una forma più sottile ma piuttosto comune di violazione è l’auto-plagio, cioè il riciclaggio di un testo da pare dello stesso autore. Mentre in alcuni casi la ripetizione può essere accettata, per esempio per descrivere gli stessi metodi usati in più progetti di ricerca o nel caso in cui più ricercatori contribuiscano allo stesso dibattito internazionale, le forme di “pubblicazione multipla”, dove la stessa ricerca viene proposta per la pubblicazione in più riviste, sono gravemente sanzionate.
Per evitare l’insorgere di problemi è opportuno che un autore, nel momento in cui ricicla un testo precedente, ne informi l’editore prima della pubblicazione, specificando quali sono le parti di testo copiate.
Pubblicazione ridondante e frammentazione dei dati
La pubblicazione ridondante e la frammentazione dei dati sono altre forme di violazione che minano l’integrità della ricerca.
La prima consiste nel pubblicare un articolo o una o più sezioni di un articolo il cui contenuto è sostanzialmente identico a quello pubblicato in un altro giornale. Questo comportamento è fortemente non etico perché genera la falsa impressione che siano stati condotti più studi sull’argomento invece che uno solo, alterando quindi l’importanza di un risultato scientifico.
Altrettanto problematica è la frammentazione dei dati, cioè la divisione di un lavoro unico in diverse pubblicazioni. Questa pratica può portare a sottostimare il peso di una scoperta scientifica, che potrebbe assumere un significato e un valore più ampio se pubblicata in forma unitaria.
Nel caso in cui uno studio venga condotto con metodi di ricerca diversi, e gli autori preferiscano pubblicare i risultati in forma separata, le linee guida raccomandano di comunicare questa decisione all’editore, e fare in modo che le due pubblicazioni facciano sempre riferimento l’una all’altra.