Come è cambiata l’informazione scientifica via internet
A partire dagli anni 2000 abbiamo assistito a un profondo cambiamento nell’uso di internet: un numero sempre maggior di persone ha cominciato non solo a informarsi tramite il web ma a contribuire con la propria opinione alle discussioni online. Una particolarità di questo sistema di comunicazione è che tende a far interagire tra loro persone con credenze e opinioni simili, costruendo dei network che, pur essendo in grado di diffondere nuove idee e contenuti in maniera estremamente veloce e ampia, sono tendenzialmente resistenti alle idee nuove, e possono contribuire alla propagazione anche di notizie false o non verificate.
Un’esempio di discussione scientifica via social che ha avuto un particolare risalto negli ultimi anni è quella sulle vaccinazioni. Anche in assenza di nuove informazioni scientifiche sul tema, le discussioni online hanno portato a un cambio di opinione su larga scala sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, con un conseguente impatto sanitario importante: riduzione dei tassi di vaccinazione, sviluppo di nuovi focolai e ricomparsa di malattie eradicate.
Impatto delle pubblicazioni scientifiche sui tweets pro e anti-vaccinazione
Uno studio pubblicato su Health Promotion Practice riporta i risultati di una ricerca condotta presso la Texas A&M University che ha analizzato come le pubblicazioni scientifiche influenzano le discussioni pubbliche online (in particolare su Twitter) e quali fattori possono modificare il comportamento e le opinioni degli utenti sui social.
Gli Autori della ricerca hanno raccolto, codificato e analizzato circa 3.000 post relativi ai vaccini, pubblicati su Twitter nell’arco di 2 settimane nel 2014, periodo durante il quale sono state pubblicate due ricerche scientifiche sull’argomento vaccini. Dopo l’uscita dei due articoli scientifici si è verificato un aumento del 21% nel numero di post relativi ai vaccini, che si dividevano in 60,5% pro-vaccinazione, 13% anti-vaccinazione e 26,5% neutrali. Secondo l’analisi, dopo la pubblicazione dei due articoli scientifici si è verificata una riduzione del 25% nei tweets anti-vaccinazione e un aumento del 16,6% in quelli pro-vaccinazione. Inoltre, è stato osservato un cambiamento nelle attività degli utenti, con aumento dei likes e retweets dei post favorevoli ai vaccini. Secondo l’analisi di regressione, il coinvolgimento (likes e retweets) degli utenti era influenzato principalmente dal fatto che i post provenissero da fonti “verificate” e dal numero di followers.
Come continuare a influenzare i social
I risultati di questa analisi suggeriscono dunque che le pubblicazioni scientifiche possono influenzare non solo il tipo di informazione condivisa online dagli utenti, ma anche il modo in cui gli utenti interagiscono tra loro e con gli strumenti social.
Considerando la facilità con cui notizie false o non verificate vengono diffuse globalmente via internet, è fondamentale continuare a lavorare a pubblicazioni scientifiche su temi di salute pubblica particolarmente discussi online. La semplice pubblicazione, anche solo per confermare risultati già stabiliti e condivisi appieno dalla comunità scientifica, permette infatti di diffondere informazioni verificate anche alla grande maggioranza di persone che non leggerà direttamente l’articolo scientifico.
Un altro step molto utile è instaurare una rete di collaborazione tra ricercatori e influencers per diffondere le informazioni scientifiche in modo efficace e facile da comprendere. È essenziale, in questo senso, pubblicare post che attirino gli utenti e li stimolino a condividere e interagire con i social; l’uso delle immagini per esempio ha un potere enorme, aumentando del 18% la probabilità di un post di essere cliccato, dell’89% di ricevere likes e del 150% di essere retwittato.
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