

La maggior parte delle aziende farmaceutiche ha messo in piedi un importante sistema di informazioni legate ai propri prodotti fruibili attraverso internet: i “medical information website”. Questi siti spesso sono costruiti intorno a un farmaco e mostrano dettagliate informazioni su di esso, ma non tutte di libero accesso.
L’accessibilità ai dati scientifici attraverso internet è un aspetto critico: esiste una tipologia di utente, il paziente appunto, che vuole esercitare il proprio diritto di autonomia nella scelta terapeutica cercando le informazioni che ritiene necessarie per acquisire le competenze, ma non sempre ha le conoscenze per comprendere correttamente le informazioni ottenute. La presenza nei medical information website di una sezione riservata all’HCP (Health Care Professional) ha uno scopo importante: fornire al professionista un supporto scientificamente valido per essere aiutato nella scelta della prescrizione.
I medical information website presentano spesso la sezione di libero accesso dedicata ai pazienti che sentono il bisogno di informarsi, ma solo le aziende farmaceutiche orientate al paziente forniscono informazioni complete e leggibili, indipendentemente dal livello di conoscenza dell’utente.
È stata condotta una ricerca su un campione di siti web di aziende farmaceutiche statunitensi per verificare la presenza di sezioni riservate agli HCP, e capire cosa sia necessario fare per accedervi.
Tale ricerca ha mostrato che, su quaranta siti web di aziende farmaceutici analizzati, il 90% conteneva una sezione riservata ai professionisti sanitari, e di questi il 67% richiedeva un attestato per verificare che l’utente della sezione riservata fosse un HCP, il restante 33% non richiedeva alcuna attestazione per consentire l’accesso alle informazioni riservate. Sono stati trovati siti web dove si poteva accedere alla sezione riservata dichiarando, in modo mendace, di essere dei professionisti sanitari accedendo così alle informazioni riservate a un certo livello professionale.
Le implicazioni della sezione riservata
Gli Autori di questa ricerca criticano la scelta delle aziende farmaceutiche proprietarie di siti web di creare una sezione riservata ai professionisti della salute, soprattutto se è possibile accedere senza un attestato di riconoscimento. La possibilità di mentire può rovinare il rapporto di fiducia che il paziente può avere nei confronti delle aziende farmaceutiche. In ogni caso l’utente che non ha accesso alla sezione riservata può cercare su altri siti web, come Wikipedia o altri siti dedicati, le stesse informazioni; quando però le fonti alternative sul web non sono autorevoli si può creare un fenomeno di disinformazione.
Al giorno d’oggi il paziente è sempre più potenziato, curioso e preparato sia sulle patologie che lo riguardano sia sull’offerta terapeutica di cui può disporre. Potrebbe però non avere il livello di preparazione di un medico. Chi crea queste piattaforme di informazione sul web ha sempre tenuto in conto questa differenza di “audience”, ma (secondo gli Autori della ricerca) creando una sezione riservata pone delle informazioni alle quali il paziente non può accedere e ciò può generare sfiducia.
Le differenze della preparazione dell’audience in tutte le piattaforme che parlano di medicina costituiranno sempre un problema fin quando non esisterà un livello generale di conoscenza medica importante, che possa permettere alle persone di capire le scelte dei medici, le caratteristiche della terapia e l’importanza di una medicina scientifica basata sulle evidenze, che non ha niente da nascondere.
Fonti:
Graber M, Hershkop E, Graber RI, Pharma Websites and “Professionals-Only” Information: The
Implications for Patient Trust and Autonomy, J Med Internet Res 2017;19(5):e178) doi:10.2196/jmir.7164