I case reports e i case studies rappresentano una buona opportunità di pubblicazione per gli Autori e una valida fonte di informazioni per i lettori. Sebbene siano a prima vista simili, i case studies non sono semplicemente dei case reports “allargati”, ma si fondano su una metodologia di ricerca profondamente diversa. Conoscere le differenze tra le due pubblicazioni è importante per decidere verso quale tipologia orientare il proprio lavoro e soprattutto per capire come disegnare e descrivere in modo appropriato il metodo di ricerca di un case study.
Case report
I case reports rappresentano la prima esplorazione di un fenomeno clinico nuovo o inatteso, e forniscono un’utile opportunità di prima pubblicazione per gli specializzandi in medicina. In ambito medico sono utilizzati per condividere informazioni su casi clinici inaspettati o rari, per evidenziare particolari sforzi fatti nel trattamento di un paziente, o per condividere i risultati di efficacia e sicurezza di studi clinici condotti su un unico paziente. Diverse riviste sono specializzate nella pubblicazione di questa tipologia di lavori, quali American Journals of case Reports, BMJ Case Reports, Journal of Medical Case Report e Journal of Radiology Case Reports.
Case study
Mentre i case report hanno un valore principalmente aneddotico, i case studies mirano a descrivere, esplorare e spiegare un fenomeno più generale, e sono costruiti con una metodologia di ricerca molto più complessa. Il case study viene definito come una ricerca metodologica quantitativa che analizza uno o più fenomeni correnti in un contesto “real-life” attraverso la raccolta dettagliata e approfondita di dati provenienti da molteplici fonti.
Alcuni elementi distintivi del case study includono: la determinazione e la definizione del caso in studio, l’identificazione chiara del ruolo dello sperimentatore, il rigore nella raccolta e valutazione dei dati e la contestualizzazione dei risultati. Tra le numerose fonti di dati possiamo trovare interviste, documentazioni, dati di archivio, valutazioni dirette, osservazioni fatte dai partecipanti e artefatti fisici. Partendo da questa ampia raccolta di dati, il case study si costruisce con l’analisi delle informazioni per scoprirne il significato, la triangolazione delle diverse fonti, e infine la scrittura di un report che sintetizza e contestualizza i risultati della ricerca.
La metodologia dei case study è comunque costantemente in evoluzione e viene spesso reinterpretata. Recentemente sono stati per esempio introdotti i micro case study, una forma di ricerca più semplice e diretta, condotta in un ambiente ristretto o per un periodo di tempo limitato.
Case study: come migliorarne la pubblicazione?
L’ampiezza, la profondità, e la strategia di ricerca variano tra case studies diversi, e sono spesso direttamente influenzate dai requisiti di pubblicazione, che possono limitare la lunghezza e il livello di dettaglio dello studio. Case studies diretti a un problema o costruiti attorno a un quesito specifico potrebbero beneficiare di uno spazio più ampio quale quello fornito agli articoli originali. Sarebbe utile pertanto distinguere i case report dai case study anche come tipologia di pubblicazione, separando quindi lavori di natura principalmente descrittiva da ricerche metodologiche più complesse, che potrebbero beneficiare di una maggiore profondità di analisi e spazio di pubblicazione.